Claudio Elliott

Le due vite di Aya, Le Monnier, 2001

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Lara Bettini e le sue amiche Marina e Floriana, nonché il fratello Leo e lo zio Omero, vivono in un tranquillo paese appenninico. Sono i protagonisti di questo romanzo, così come del precedente Game over. Un giorno Lara vede due soli brillare nel cielo, mentre a Leo sono apparsi nel bosco piante e animali strani, Floriana si comporta in modo così singolare da preoccupare sinceramente il suo papà: infatti disegna sempre piramidi e pronuncia frasi apparentemente senza senso. Ma tutto questo acquista significato nello svolgersi della vicenda, un significato legato al viaggio fantastici di una bambina “magica” e del suo carnefice, il sacerdote che deve, per volere degli dei, farne una vittima sacrificale. Aya è il nome della ragazzina, e Nauatl è il suo persecutore, e vengono nientemeno dallo scomparso mondo degli Aztechi.
L’avventura si dipana tra colpi di scena che si susseguono in modo incalzante e tra dialoghi a volte spiritosi e a volte seri e profondi.
Romanzo appassionante e divertente, Le due vite di Aya porta nel contempo il lettore a riflettere sulla natura degli adolescenti, sulle civiltà del passato e sul “fantastico” che è sempre presente in ciò che ci circonda (se solo siamo disposti a crederci).
I personaggi ritornano da un altro riuscito racconto, Game over, e sono ragazzi normali. Ma allo stesso tempo sono speciali, perché capaci di comprendere una realtà “altra”, più misteriosa, ma non per questo meno vera. E nelle loro peregrinazioni sulle tracce del mistero sono accompagnati dallo straordinario zio Omero, inventivo e geniale personaggio, adulto ma dal cuore bambino, in grado di capire, meglio di ogni altro, le possibili realtà della vita e, soprattutto, i giovani.

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